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DOVE SIAMO
tessa è situata nella bassa valle del fiume Sangro.Il suo vasto territorio è caratterizzato da un paesaggio variamente configurato, da zone di pianura a quelle di bassa, media e alta collina. L’abitato sorge su un rilievo ben definito, da cui lo sguardo può spaziare dal massiccio della Majella e del Gran Sasso, fino al Mare Adriatico. Le origini di Atessa sono legate ad una leggenda. Nella notte dei tempi, Atessa era divisa in due borghi: Ate e Tixa, separati fra loro da un vallone in cui dimorava un drago ferocissimo, che quotidianamente divorava qualche sfortunato. Un giorno arrivò San Leucio vescovo di Brindisi, che uccise il drago e liberò dal terrore gli Atessani, i quali riconoscenti lo proclamarono patrono dell’unificata Atessa ed in suo onore eressero una grande e magnifica chiesa nel vallone dove dimorava il drago. Ancora oggi nella Cattedrale di San Leucio è conservata una mastodontica”costola del drago”. Un fossile qualunque, ma gli atessani fanno finta di crederci. Le origini della città risalgono ai tempi del disfacimento dell’Impero Romano d’Occidente. Le prime notizie certe si hanno a partire dal X secolo. Atessa ha subito le invasioni barbariche, il dominio di Normanni, Aragonesi e Angioini, l’invasione napoleonica e il ritorno dei Borboni. Durante questo periodo è stata feudo di varie famiglie, in particolare dal XVI secolo fino all’abolizione della feudalità fu sotto il dominio dei Colonna, una potente famiglia romana. Dopo il successo della spedizione dei Mille, aderì con entusiasmo al nuovo stato italiano.

Da visitare:

Cattedrale di San Leucio : la cattedrale di San Leucio, risale al X secolo, ed è uno dei monumenti più significativi d’Abruzzo. La monumentale facciata, sormontata da un parametro in cotto a spinapesce, è un raro esempio d’architettura d’impronta pugliese in Abruzzo. Il portale è sormontato da un rosone angioino a ruota risalente al 1312. In questa chiesa si conserva una croce capitolare in argento dorato e un libro corale entrambi del XVI secolo. Si possono ammirare anche l’ostensorio sormontato da San Michele Arcangelo, realizzato da Nicola da Guardiagrele nel 1418, e il busto di San Leucio fatto fondere a Roma nel 1731. Molto pregevoli le opere in legno (coro, pulpito, cattedra e cassa dell’organo), realizzate nel 700 dall’intagliatore locale Francesco Masci. Particolarmente suggestivo è l’armonioso “castello”in ferro battuto che sovrasta il campanile, opera di Umberto Nasuti, artigiano atessano del secolo scorso.

Santa Croce: dominata da un imponente campanile del XVIII secolo, è arricchita all’interno da tavole dedicate alla Grazia e a San Francesco, e da statue di San Francesco d’Assisi e dell’ Immacolata Concezione, opera di artisti atessani.

San Rocco: quadro d’inizio 600 del pittore atessano Felice Ciccarelli raffigurante la Madonna del Carmine. Decorazioni tipiche del barocco.

San Pasquale in Vallaspra: l’imponente edificio del XV secolo si trova a due km dal centro storico, immerso nella natura ed in posizione sopraelevata rispetto ad Atessa. Il porticato esterno è in mattoni. Al centro del bel chiostro vi è un bel pozzo detto”del miracolo”per essersi nel 1709 -nel bel mezzo di una lunga siccità- sorprendentemente riempito d’acqua. Interessante e ricca la dotazione della biblioteca.