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GLOSSARIO

Globuli rossi: sono dei piccoli dischetti biconcavi, con un diametro medio di circa 8 millesimi di millimetro. Cambiano forma quando entrano nei capillari, e in questo modo giungono con il loro carico di ossigeno fino alle parti più periferiche dell’organismo. Hanno una vita media di 100-120 giorni, e in questo lasso di tempo percorrono 1500 km all’interno del corpo umano. Sono più numerosi nell’uomo (valori normali intorno ai 5.400.000 per millimetro cubo), che nelle donne (4.600.000 per millimetro cubo).

Globuli bianchi: possono essere definiti le unità mobili dell’apparato difensivo dell’organismo. Sono di tre tipi: i granulociti prodotti nel midollo osseo, i linfociti e i monociti prodotti nei linfonodi. Tutte le cellule, tuttavia, sono poi rintracciabili nel sangue, che le trasporta nelle zone dove è necessario il loro intervento. In ogni millimetro cubo di sangue si trovano circa 6-7000 globuli bianchi con diverse funzioni: i neutrofili (60% circa) che attaccano i batteri, i linfociti (25-30%) che reagiscono contro i diversi tipi di microrganismi, gli eosinofili (2-3%) responsabili della difesa contro le reazioni allergiche e i parassiti, i basofili (1%) che agiscono contro le infiammazioni, ed infine i monociti, che sono delle grandi cellule, che si gonfiano fino a diventare macrofagi e inglobano le colonie batteriche.

Piastrine: si tratta di globuli bianchi differenziati alla loro origine. Hanno il compito di provvedere ai normali processi della coagulazione. Quando si crea una piccola ferita un numero elevato di piastrine si va a depositare lungo i margini della lesione, sollecitando nel contempo l’arrivo di altre piastrine per bloccare al più presto la perdita di sangue. Normalmente in ogni millimetro cubo di sangue vi sono circa 300.000 piastrine.

Ematocrito: è un parametro molto importante riguardante le analisi del sangue. Con questo esame si determina il rapporto volumetrico tra i globuli rossi ed il plasma. Il valore medio di questo rapporto si aggira intorno al 45%, che corrisponde a 15 grammi di emoglobina ogni 100 ml di sangue. Se i valori tendono ad abbassarsi, può essere sintomo di anemia, ed in questo caso il donatore viene sospeso temporaneamente. In ogni caso i valori non possono essere inferiori al 38% nella donna e al 40% nell’uomo.

Plasma: rappresenta circa il 55% del volume del sangue intero. E’ un liquido di color giallo-oro, leggermente viscoso, composto per la maggior parte da acqua (91/93 g/l), e da proteine (7/9 g/l) come l’albumina e le globuline. Oltre alle proteine, contiene molte altre sostanze, tra le quali ricordiamo il sodio, il potassio, il calcio, il magnesio, l’urea, l’acido urico e il colesterolo. Mantiene costante il volume del sangue in circolazione, ed interviene nella coagulazione del sangue, nella difesa immunitaria e nella regolazione del metabolismo.

Emoglobina: è una sostanza che contiene del ferro, la quale dà il caratteristico colore rosso al sangue, e che fissando l’ossigeno ne permette il passaggio dai polmoni ai tessuti.

Ipotensione: con questo termine si indica una particolare condizione dell’organismo, nella quale il valore massimo della pressione sanguigna non riesce a superare i 100 ml di mercurio. Raramente questa situazione si può verificare al termine di una donazione di sangue.

Immunoglobuline: vedi anticorpo

Anticorpo: è una proteina che appare nei liquidi organici in seguito all’introduzione di una sostanza estranea detta ANTIGENE. Gli anticorpi sono presenti fin dalla nascita, e vengono trasmessi dalla madre attraverso la placenta e il colostro. Con il passar del tempo compaiono gli anticorpi come risposta ad ANTIGENI ambientali o a infezioni naturali, o in seguito a immunizzazione indotte con vaccini o sieri. La principale caratteristica dell’anticorpo è quella di reagire in modo specifico con l’ANTIGENE che ne ha provocato la formazione.

Antigene: qualsiasi sostanza che introdotta in un organismo vivente, vi determina la formazione di anticorpi. Nei donatori di sangue, viene sistematicamente ricercato l’ANTIGENE AUSTRALIA, l’agente eziologico di un tipo di epatite virale (Epatite B), riducendo in tal modo la possibilità di trasmissione del virus dal donatore al ricevente in seguito alle trasfusioni di sangue. Nell’uomo le principali sorgenti di antigeni sono rappresentate da batteri, virus e protozoi. La ricerca di anticorpi contro determinati antigeni è di notevole importanza nella diagnosi delle malattie infettive. Un tipo di antigene che noi tutti conosciamo è rappresentato dal VACCINO.

Antigene Au (HbsAg): scoperto per la prima volta in un aborigeno australiano (Au = Australia), è rilevabile nel sangue di chi è venuto in contatto con l’Epatite B. In generale il soggetto può essersi ammalato, o essere stato attaccato dal virus dell’Epatite B, ed aver superato l’infezione con l’aiuto dei propri anticorpi, essendosi in un certo senso “vaccinato” contro tale virus. Ma il virus può persistere nel sangue del portatore senza dare alcun sintomo, ed essere trasmesso in un altro organismo attraverso una trasfusione o per via sessuale. E’ per questo motivo, che il donatore viene sospeso dalla donazione quando risulta positivo all’Antigene Au.

Ferritina: è una sostanza che si trova dappertutto all’interno dell’organismo, ma principalmente è presente all’interno del fegato, della milza e del midollo osseo. Il valore della ferritina che può oscillare tra i 15 e i 350 nanogrammi/litro, riflette l’entità dei depositi di ferro nell’organismo.

Albumina: è la più importante proteina del sangue. Viene fabbricata dal fegato, ed ha un compito essenziale: quello di trattenere l’acqua plasmatica nei vasi sanguigni. Normalmente nel plasma umano è presente in quantità pari a 45/50 grammi/litro. Ogni grammo può trattenere per un’ora una quantità d’acqua pari a 17 volte il suo peso. E’ usata nella cura degli ustionati, e in gravi malattie del fegato e del pancreas. Si ricava dal plasma.

Sifilide: è una malattia infettiva e contagiosa, dovuta ad uno spirocheta: il TREPONEMA PALLIDUM. La prima descrizione della malattia risale al 1530. La sua incidenza un tempo molto elevata, ha subito un netto calo grazie alla scoperta della penicillina. La malattia viene trasmessa per contatto diretto, ovvero avendo rapporti sessuali non protetti con persone infette, oppure mediante l’uso di oggetti infettati come bicchieri, rasoi, spugne ed altro. La diagnosi di sifilide viene fatta evidenziando la presenza della spirocheta nelle lesioni, oppure mediante analisi sierologiche come il Test di WASSERMANN. Il farmaco di elezione per la cura è la penicillina.